Nella scelta quotidiana dei prodotti da acquistare o da mettere nel carrello del supermercato, la marca non è più il criterio decisivo. E’ stata superata dalla “sostenibilità” del prodotto: oggi l’occhio del cliente è rivolto anzitutto al tracciamento delle origini, alle modalità di produzione, allevamento e coltivazione, ai valori nutrizionali effettivi di un prodotto alimentare.
Soltanto dopo vengono il Brand ed il packaging, che invece per decenni hanno dominato i meccanismi di acquisto nell’intero Occidente. Lo rileva l’indagine dell’osservatorio Reale Mutua che fotografa un cambiamento profondo della consapevolezza della capacità di scelta degli italiani nell’acquisto dei prodotti.
In questo contesto si collocano fra i più apprezzati i prodotti di nicchia, perchè considerati più sicuri. Il private label nell’ambito cosmetico la fa da padrone.
Gli italiani infatti sono più attenti ed esigono informazioni più approfondite, perchè nella classica valutazione qualità-prezzo la prima non è più associata automaticamente al marchio. Il giudizio sulla qualità oggi è figlio di un check, da compiere caso per caso, sulle caratteristiche reali del prodotto. In sostanza gli italiani, vogliono capire cosa stanno applicando sul loro corpo. Questo atteggiamento è la conseguenza della consapevolezza che il consumatore ha maturato per la scelta dei generi alimentari e la valutazione dell’impatto ambientale dei suoi acquisti.
Se è genuino da mangiare, è buono per essere applicato sulla pelle!
Lo dimostra, tra l’altro, il successo di varie applicazioni che forniscono in modo semplice ed immediato una valutazione sulle caratteristiche dei prodotti quotidianamente venduti (nonostante ci siano ancora dibattiti sui criteri di classificazione su queste app, perchè spesso sembrano penalizzare certi marchi rispetto ad altri anche se i prodotti sono in realtà assolutamente genuini).
Inizia a diffondersi sempre più l’idea che non basta un regime alimentare genuino, uno stile di vita sano, ma che sia importante prestare attenzione anche nell’uso di altri prodotti che ruotano intorno al benessere dell’organismo: i cosmetici.
Purtroppo la legislazione italiana ed europea non ha ancora affrontato l’argomento per etichettare i prodotti cosmetici in modo estremamente trasparente, e i maggiori player del mercato non aiutano in questo per non ledere gli interessi commerciali.
Qui, in questo frangente, si collocano le aziende BENEFIT, che per loro statuto aziendale devono essere trasparenti, grazie anche ad una regolamentazione specifica, la quale attualmente sembra essere adottata unicamente in Italia e Stati Uniti.
Il successo dei cosmetici quindi sembra sarà basato sempre più sulla loro genuinità, trasparenza dei metodi di fabbricazione, rintracciabilità delle materie prime e loro modi di lavorazione, nonchè su un’approfondita e trasparente informazione al consumatore finale. Il private label di nicchia mostra segnali positivi in questo riquadro perchè la consulenza degli esperti è più vicina al cliente e si presta maggiore attenzione a questi dettagli non solo nella scelta del prodotto da proporre ma anche nella comunicazione stessa, che acquista un grande valore anche nella percezione del consumatore: se per i grandi marchi il dubbio è che si tratti di azioni “green washing” o comunque funzionali al profitto, per le piccole realtà indipendenti diventa più credibile e facilmente verificabile.