L’Aloe Vera è conosciuta e apprezzata praticamente da tutti per le sue mille virtù.
Significative sono le sue proprietà cicatrizzanti e rigeneranti dei tessuti della pelle, soprattutto in caso di piccole ustioni o abrasioni. Possiede una serie di micro-molecole che contribuiscono alla generazione dell’acido jaluronico. Ha un altissimo fattore di idratazione. È anche un riequilibrante della pelle, ovvero va a contrastare tutte le anomalie riportandola nei parametri normali. Viene utilizzata anche per inibire allergie da contatto, pustole, punture da insetti, irritazioni, rossori e infiammazioni… insomma un prodotto unico che la natura ci dona.

La letteratura scientifica riporta e accerta tutti questi fattori positivi relativi all’Aloe,  partendo dall’utilizzo della parte gelatinosa della foglia appena colta. Non prende quindi in considerazione quando la foglia viene conservata per tempi lunghi o lavorata.
E’ noto infatti che i processi ossidativi che si innescano subito dopo la raccolta delle foglie fanno sì che le sue peculiarità degenerino. Diventa quindi fondamentale il tipo di lavorazione adottata per la conservazione e il conseguente utilizzo di questo ingrediente così prezioso.

Tipicamente troviamo 2 tipologie di Aloe a disposizione per chi vuole utilizzarla, che sia come prodotto a sé o che sia inserito all’interno degli ingredienti di un prodotto composito, come ad esempio un cosmetico.

Vediamo allora quali sono queste due lavorazioni e alcuni pro e contro.

1 – LA DISIDRATAZIONE DEL GEL DI ALOE

La polvere disidrata di Aloe è un prodotto che si ottiene facendo riscaldare e tritare finemente il gel ottenuto dalla foglia affinché l’acqua presente evapori. In questo modo è possibile conservarlo per un tempo più lungo e al momento dell’utilizzo basterà aggiungere dell’acqua per reidratare, ottenendo così nuovamente il gel.  

La forte escursione termica di questa lavorazione però inibisce una serie di molecole presenti nel gel di Aloe e tende a disperderle, quali ad esempio la vitamina C che è una molecola molto instabile a contatto con l’ossigeno nell’aria ed alla luce. L’alta temperatura distrugge anche la vitamina A, la vitamina E, parte dei 18 amminoacidi presenti e acidi grassi, gli enzimi, le saponine e gli steroli vegetali.
Il gel ottenuto dalla reidratazione della polvere inserito in un cosmetico ad esempio avrà quindi sicuramente funzionalità idratanti (grazie alla presenza dell’acqua), donerà setosità alla pelle e piacevolezza nella texture della crema, purtroppo però moltissime delle sue grandi funzionalità originarie saranno perdute.

La disidratazione del gel di Aloe Vera è un compromesso che permette di avere a disposizione la scorta di tale materia prima.

2 – LA SCORTIZAZIONE DELLE FOGLIE DI ALOE

Le foglie di Aloe al momento del raccolto vengono immediatamente lavorate per scorticazione in camera oscura (per evitare il più possibile l’esposizione alla luce e all’aria) per ricavarne il gel, il quale viene surgelato con abbattitore di temperatura e stoccato in celle frigorifero fino al momento del suo utilizzo. Al momento dell’utilizzo il gel viene scongelato lentamente, frullato, filtrato sotto-vuoto per eliminare l’eccesso di fibre ed immediatamente utilizzato per la produzione di prodotti, come ad esempio le creme cosmetiche, senza aggiungere acqua o altri additivi.

In questo modo, grazie al tipo di lavorazione e di conservazione, il gel di Aloe Vera mantiene inalterate la maggior parte delle sue proprietà. È però un percorso che presenta anche lui i suoi problemi:  serve infatti una rete organizzata dalla raccolta fino alla conservazione in laboratorio, dove il gel scongelato deve essere mantenuto a basse temperature ed utilizzato in tempi brevissimi (entro 8 giorni). La sua disponibilità è quindi soggetta a variazioni continue.

Spesso in campo cosmetico, sia per agevolare le lavorazioni che per abbattere i costi ma anche per avere la certezza della disponibilità della materia prima, viene utilizzata la polvere disidratata. Le decantate funzionalità antiage, cicatrizzanti, disarrossanti ecc… vengono svolte da altre sostanze che vengono introdotte durante la realizzazione della crema e non più per caratteristica peculiare dell’Aloe.

Esiste quindi una sostanziale differenza in un prodotto che utilizza Aloe disidratata da quello che utilizza l’Aloe scorticata, ed essa sta’ proprio nella sua genuinità.