La sentiamo forte in questo periodo storico la volontà di utilizzare prodotti  che rispettino la natura e la nostra pelle, che siano sani e contengano ingredienti di qualità. Come quando andiamo a fare la spesa c’è un valore aggiunto se le mele o i limoni sono stati coltivati in modo sostenibile, se sono biologici o se sono a km0, così anche nei prodotti cosmetici, e non solo, abbiamo iniziato a prestare maggior attenzione a questi dettagli.

Ma con questa tendenza “green” si sta creando un po’ di confusione in termini di comunicazione.

Cerchiamo allora di fare un po’ di chiarezza per quanto riguarda l’ambito dei cosmetici naturali,  cercando di utilizzare termini semplici. E ci scusiamo  con i tecnici del settore se alcuni dettagli sono illustrati in modo piuttosto superficiale: vogliamo solo fare uno schema che possa aiutare ad orientarsi in questo mondo  ingarbugliato.

Ecco le principali categorie:

Cosmetici Naturali, detti anche “Eco”

Sono realizzati con ingredienti di origine naturale e sono esclusi o limitati gli ingredienti di origine sintetica. Ci potranno essere sia ingredienti vegetali puri, che solitamente non superano il 10%, uniti ad altri ingredienti ottenuti da lavorazioni da sostanze vegetali.  Attenzione però che gli ingredienti vengono scelti  indipendentemente dal tipo di coltivazione utilizzata, si hanno quindi materie prime a  rischio di contaminazione da parte di pesticidi e altre sostanze nocive.

Cosmetici Bio:

Sono cosmetici che contengono ingredienti provenienti da agricoltura biologica, solitamente contrassegnati dalla certificazione. Esistono svariate certificazioni, più o meno attendibili e serie, ma comunque notoriamente è necessario almeno l’1% di ingredienti derivati da vegetali coltivati da agricoltura certificata per essere definito “cosmetico biologico”. Attenzione quindi che questi cosmetici possono tranquillamente contenere ingredienti di origine sintetica e che gli ingredienti biologici possono essere inseriti nelle quantità minime solo a scopo di marketing.

Cosmetici Vegan:

Spesso il consumatore considera il cosmetico vegano come un prodotto altamente naturale. In realtà si tratta di una filosofia di vita, dove vige il divieto assoluto di utilizzare materie prime di origine e derivazione animale. Alcuni esempi di ingredienti che non possono essere utilizzati sono la cera d’api, il miele, il latte, lo yogurt… Di conseguenza, vista la limitazione su alcuni ingredienti spesso chiave per la formulazione di un cosmetico a base naturale, la stragrande maggioranza dei cosmetici vegani possiede elementi di sintesi.

Cosmetica Organica:

Nel caso dei cosmetici l’utilizzo della parola “organico” arriva dal mondo anglosassone, dove indica il naturale. Si tratta di prodotti che,  a differenza di quelli naturali in genere visti all’inizio di questo elenco, utilizza minimo il 70% di ingredienti di origine naturale, puntando alla loro genuinità, con picchi anche del 95-99% di ingredienti naturali.

All’interno della categoria dei cosmetici organici ci sono poi quelli dove l’attenzione per la provenienza degli ingredienti stessi caratterizza ulteriormente il prodotto.

Parliamo ad esempio dei cosmetici Organici Biologici, dove una parte di ingredienti proviene da agricoltura biologica certificata. Oppure, come nel caso dei prodotti  Nympha, i Cosmetici Biodinamici Organici: sono cosmetici realizzati con un minimo del 70% di elementi privi di sostanze di sintesi e provenienti da estratti vegetali derivati da coltivazioni che seguono il metodo di  permacoltura biodinamica, un metodo che si ispira alle antiche pratiche di agricoltura, quali rotazione delle colture, modulazione sulle fasi lunari, utilizzo di elementi naturali per la difesa delle piante e loro cura, metodo che permette di ottenere estratti ricchissimi dal punto di vista nutrizionale, anche per la nostra pelle.

Avere chiaro in mente la differenza fra questi termini è importante per non cadere nel tranello che ci porta a considerare un cosmetico detto “naturale” come un prodotto veramente naturale. A questa consapevolezza si aggiunge l’importanza della lettura degli ingredienti, dove possiamo già capire se sono contenute sostanze di sintesi e quanto importante è la presenza degli elementi naturali (ricordiamo sempre che l’ordine degli ingredienti nell’etichetta segue l’ordine decrescente, da quello presente in maggior quantità a quello minore).

Un consiglio che possiamo aggiungere riguarda le certificazioni: anche in questo caso crediamo sia importante prendere coscienza che spesso la presenza o meno del bollino “certificato” sull’etichetta è una semplice azione di marketing volta a farci percepire il prodotto come naturale, mentre invece potrebbe contenere anche solo l’1% di ingredienti biologici e il resto può essere qualsiasi cosa permessa.